L’autunno è una stagione perfetta per un piccolo viaggio,
un week end, quasi una fuga per prendere lo slancio e arrivare al Natale ancora
energici e combattivi, soprattutto se le vacanze estive sono state come
quest’anno: bollenti, e per molti di noi, anche corte. Avete già in tasca un
biglietto, o ci state pensando, e avete in mente Parigi?
Se è così, ecco un
piccolo itinerario insolito, che passa dai bar degli hotel più lussuosi e
illustri, dai piccoli bar di quartiere, dalle raffinate bomboniere di elegante
spensieratezza, ai più nascosti speakeasy, dove sorseggiare un drink, fare
conoscenza, farsi vedere, osservare, gustare e divertirsi in mezzo ad una
piccola folla trendy. Perché a Parigi il bar è un’istituzione che si declina in
mille maniere: dal “cafè”, al “bistrot”; dal bar alla moda, o “branché”, al
“bar à vin”, al bar “à huitres”, al bar “à champagne”, che ci si vada per una
brioche, o per una cena tardiva. L’appuntamento classico è per l’“aperò”,
l’aperitivo, magari un tradizionale “pastis”, Pernod Ricard e mentre l’anice e
l’acqua si mescolano, si commentano i fatti del giorno. Quanti amori, movimenti
artistici e letterari sono nati e scomparsi intorno a quei minuscoli tavolini!
Se è così, ecco un
piccolo itinerario insolito, che passa dai bar degli hotel più lussuosi e
illustri, dai piccoli bar di quartiere, dalle raffinate bomboniere di elegante
spensieratezza, ai più nascosti speakeasy, dove sorseggiare un drink, fare
conoscenza, farsi vedere, osservare, gustare e divertirsi in mezzo ad una
piccola folla trendy. Perché a Parigi il bar è un’istituzione che si declina in
mille maniere: dal “cafè”, al “bistrot”; dal bar alla moda, o “branché”, al
“bar à vin”, al bar “à huitres”, al bar “à champagne”, che ci si vada per una
brioche, o per una cena tardiva. L’appuntamento classico è per l’“aperò”,
l’aperitivo, magari un tradizionale “pastis”, Pernod Ricard e mentre l’anice e
l’acqua si mescolano, si commentano i fatti del giorno. Quanti amori, movimenti
artistici e letterari sono nati e scomparsi intorno a quei minuscoli tavolini!
Se è una giornata “gloriosa” di sole trovatevi un angolino nel de hors più
ambito di Parigi: Les Deux Magots (6, place de Saint-Germain-des-Prés) storico
locale al centro del quartiere più romantico della città, che ha ancora
quell’atmosfera speciale che indusse Otto Preminger ad includerlo nelle
sequenze del famoso film: “Bonjour Tristesse” tratto dal libro di Françoise
Sagan; mentre Hollywood ci ha girato alcune sequenze del remake di “Sabrina”.
E’ ancora il locale prediletto da attori e cantanti, francesi e stranieri con i quali è facile trovarsi
gomito a gomito, mentre occhiali scuri, sorseggiano un aperitivo, o un thé, o
un Blue Lagoon e osservano lo spettacoloso il via vai del quartiere.
Siete in fuga romantica?
Allora concedetevi qualcosa di speciale come una capatina a La Gran Dame
Champagne Bar (primo bar di Veuve Clicquot) dell’ Hotel Sezz,( 6 Av. Frémiet, 16e, T 56752626) riva
destra della Senna. L’elegantissimo, piccolo gioiello disegnato da Christophe
Pillet, allievo di Philippe Stark, a pochi passi dalla Tour Eiffel e dalle
boutique più famose, è un raffinato punto d’incontro del prima e dopo shopping,
per una pausa relax tra i vapori dell’hammam, o per un Fizz al Veuve Clicquot
anche se i prezzi sono da gioielleria.
E per finire, almeno per questo
week end parigino, un locale davvero diverso: La Candelaria (52, Rue
Saintonge), speakeasy sullo stile di quelli americani dell’epoca del
proibizionismo: niente insegna e niente che riveli che lì c’è uno dei migliori
bar à cocktail di Parigi.
Anzi vi troverete davanti ad un locale colorato,
vivace e rumoroso dove vendono “tacos”, una ”taqueria” in piena regola dove
dovrete sgomitare per farvi servire, ma poi (rifocillati) costeggiate il
bancone e prendete un lungo corridoio, dove un’anonima porticina vi svelerà un
piccolo bar dalle luci soffuse, dai muri in pietra e dalle scaffalature un
legno, (La Candelaria è il nome di un quartiere storico di Bogotà). Una volta
arrivati, sbizzarritevi. Ma, se poi volete tornare in albergo, ricordate che i
tassisti parigini sono poco comprensivi con chi non ha saputo tenere il conto
dei propri drink! A seguire parleremo di pastis, assenzio (absinthe), calvados e vi daremo le ricette dei coktail menzionate nell’itinerario dei bar di Parigi

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