mercoledì 17 ottobre 2012

Incontriamoci al Bar : WEEK END A PARIGI


L’autunno è una stagione perfetta per un piccolo viaggio, un week end, quasi una fuga per prendere lo slancio e arrivare al Natale ancora energici e combattivi, soprattutto se le vacanze estive sono state come quest’anno: bollenti, e per molti di noi, anche corte. Avete già in tasca un biglietto, o ci state pensando, e avete in mente Parigi? 
Se è così, ecco un piccolo itinerario insolito, che passa dai bar degli hotel più lussuosi e illustri, dai piccoli bar di quartiere, dalle raffinate bomboniere di elegante spensieratezza, ai più nascosti speakeasy, dove sorseggiare un drink, fare conoscenza, farsi vedere, osservare, gustare e divertirsi in mezzo ad una piccola folla trendy. Perché a Parigi il bar è un’istituzione che si declina in mille maniere: dal “cafè”, al “bistrot”; dal bar alla moda, o “branché”, al “bar à vin”, al bar “à huitres”, al bar “à champagne”, che ci si vada per una brioche, o per una cena tardiva. L’appuntamento classico è per l’“aperò”, l’aperitivo, magari un tradizionale “pastis”, Pernod Ricard e mentre l’anice e l’acqua si mescolano, si commentano i fatti del giorno. Quanti amori, movimenti artistici e letterari sono nati e scomparsi intorno a quei minuscoli tavolini! 
Se è una giornata “gloriosa” di sole trovatevi un angolino nel de hors più ambito di Parigi: Les Deux Magots (6, place de Saint-Germain-des-Prés) storico locale al centro del quartiere più romantico della città, che ha ancora quell’atmosfera speciale che indusse Otto Preminger ad includerlo nelle sequenze del famoso film: “Bonjour Tristesse” tratto dal libro di Françoise Sagan; mentre Hollywood ci ha girato alcune sequenze del remake di “Sabrina”. E’ ancora il locale prediletto da attori e cantanti, francesi e  stranieri con i quali è facile trovarsi gomito a gomito, mentre occhiali scuri, sorseggiano un aperitivo, o un thé, o un Blue Lagoon e osservano lo spettacoloso il via vai del quartiere. 
Se invece siete un fan di Montparnasse scegliete Le Select (99 Bd de Montparnasse, 6e), ampio locale dalle grandi vetrate, che tra le due guerre era un conosciuto ritrovo d’artisti: da Picasso, a Man Ray, a Henry Miller a Cocteau alla “lost generation” Americana. E’ un locale storico, interessante e molto amato dai francesi e dai turisti. Perfetto per l’aperò, magari un Kir, e per un pranzetto alla brasserie ed un calvà (un Calvados). Per il pomeriggio-sera scegliete un abbigliamento casual elegante: giacca, per  gli indirizzi chic della città e una cravatta in tasca per ogni evenienza. Orari: dalle 18 alle 1 del mattino. 
Siete in fuga romantica? Allora concedetevi qualcosa di speciale come una capatina a La Gran Dame Champagne Bar (primo bar di Veuve Clicquot)  dell’ Hotel Sezz,( 6 Av. Frémiet, 16e, T 56752626) riva destra della Senna. L’elegantissimo, piccolo gioiello disegnato da Christophe Pillet, allievo di Philippe Stark, a pochi passi dalla Tour Eiffel e dalle boutique più famose, è un raffinato punto d’incontro del prima e dopo shopping, per una pausa relax tra i vapori dell’hammam, o per un Fizz al Veuve Clicquot anche se i prezzi sono da gioielleria. Oppure più internazionale e, da più di un anno tornato nel cuore degli appassionati del cocktail, il Bar La Vue vero nido d’aquila al 34°piano del lussuoso Hotel Concorde-Lafayette (3, pl.Général-Koenig) è un punto d’incontro da non perdere. Modernissimo, sui toni del rosso, con uno scarlatto bancone centrale ed un altro, per “le anime forti”  che corre lungo le vetrate su una vista panoramica vertiginosa della città e un colpo d’occhio della Tour Eiffel. Musica lounge e per po’ più di privacy uno di quei salottini che sembrano sospesi sul vuoto dove per rinfrancarvi potete ordinare  un Cosmopolitan o un Cosmopolitan’s Real Pearly Pink oppure uno Special Sidecar. 
E per finire, almeno per questo week end parigino, un locale davvero diverso: La Candelaria (52, Rue Saintonge), speakeasy sullo stile di quelli americani dell’epoca del proibizionismo: niente insegna e niente che riveli che lì c’è uno dei migliori bar à cocktail di Parigi. 
Anzi vi troverete davanti ad un locale colorato, vivace e rumoroso dove vendono “tacos”, una ”taqueria” in piena regola dove dovrete sgomitare per farvi servire, ma poi (rifocillati) costeggiate il bancone e prendete un lungo corridoio, dove un’anonima porticina vi svelerà un piccolo bar dalle luci soffuse, dai muri in pietra e dalle scaffalature un legno, (La Candelaria è il nome di un quartiere storico di Bogotà). Una volta arrivati, sbizzarritevi. Ma, se poi volete tornare in albergo, ricordate che i tassisti parigini sono poco comprensivi con chi non ha saputo tenere il conto dei propri drink!  

A seguire parleremo di pastis, assenzio (absinthe), calvados e vi daremo le ricette dei coktail menzionate nell’itinerario dei bar di Parigi 

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