
Look di classe, ma moderno, con un’illuminazione che mescola in modo
armonioso la luce soffusa delle abat-jour con i neon colorati, il lounge bar ha
una clientela internazionale, composta da delegazioni indiane, uomini di borsa
e di finanza, ma anche stilisti di moda, attori, cantanti e scrittori.
Il
lussuoso hotel (scegliete, come Madonna, o Lady Gaga la suite presidenziale con
annessa piscina privata con mosaico di delfini), coniuga tradizione e un design
curato e sfizioso, tutto nuovo, e per il bar, grande atmosfera e serate jazz e pop.

Ordinate un Singapore Sling, se volete andare sul
classico. Questo drink venne creato intorno al 1915 al Long Bar, del Raffles
Hotel di Singapore dal barman Ngiam Tang Boon.
1.5 oz. Plymouth Gin
.5 oz.
Cherry Heering
.5 oz.
Granatina
.25 oz.
Cointreau
.25 oz.
Benedictine
.25 oz.
Succo di Lime
1
spruzzatina di Angostura
Shakerare con ghiaccio e filtrare in un bicchiere Collins
gelato e con ghiaccio tritato.
Guarnire con una ciliegina ed una fettina di ananas.

1/4 Blu Curaçao
1/4 Amaretto
2 gocce di succo di Limone
Shakerare con ghiaccio, filtrare in coppa di cristallo e
finire con spumante Bellavista Franciacorta.
Più secco, (e quindi più nelle corde di chi scrive),
il “Misty Mojito”, cocktail “rosso”:
1/4 vodka
aromatizzata ai lamponi
1
cucchiaino di Zucchero di Canna bianco
1 goccia di
Chambord
8
foglioline di Menta
More e
Lamponi q.b.
In un Mixing Glass mettere le foglioline di Menta e
quindi lo Zucchero di Canna e
spremere delicatamente, poi aggiungere le more, i lamponi, alcune gocce di Lime
e ripetere l’operazione, aggiungere lo Chambord, la Vodka, mescolare e filtrare
in un bicchiere alto, gelato, riempito di ghiaccio spezzato e finire con del
Bitter Lemon.
Daniele Confalonieri ci ha fatto assaggiare anche il
“cocktail bianco” creato quest’anno appositamente per il Natale, profumato al
Lychees e apparentemente “leggero”, ma che rivela poi un cuore “spiritoso” e
forte. Questo drink, interessante, dal gusto esotico, delicato e nuancé,
qualche settimana fa era ancora senza nome e in attesa di entrare nel menù,
quindi, se v’incuriosisce, chiedetelo direttamente a Daniele Confalonieri e già
che ci siete, tentate di farvi dare la ricetta e i suoi ingredienti (ma su
questo argomento, è assai poco loquace), per ora misteriosi anche per noi.
Nessun commento:
Posta un commento