I cocktail che abbiamo scelto per voi, fanno parte dei
menù classici che vengono ancora oggi serviti nei bar di due famosi hotel di
New York. L’Hotel Algonquin e l’Hotel Carlyle, che sorgono in due edifici in
stile, dei primi del ‘900 a Manhattan.
Più simili a dei club inglesi, che non a
dei bar, venivano descritti da un viaggiatore dell’epoca come “veri avamposti
di civiltà e di raffinatezza”, perché erano luoghi accoglienti,
dall’arredamento curato, dove i barman, veri campioni della miscelazione, erano
anche abili conversatori, capaci di introdurre con discrezione l’ospite di
passaggio, nella cerchia degli habitué che avevano i suoi stessi interessi.
E il viaggiatore che approdava in quell’hotel, sapeva che venire accettato in quel bar significava non solo evitare di bere in solitudine, ma anche entrare a far parte di un circolo, di una piccola realtà sociale composta di “prosperi forestieri”, ma anche di un’elite cittadina aperta e vivace, dove poteva fare conoscenze, trovare eventuali clienti e appoggi per futuri affari.
Quei bar sono ancora oggi luoghi pieni di atmosfera e di fascino, soprattutto per chi ama il mondo dei cocktail, perciò se andate a New York non mancate di visitarli. Ma intanto eccovi due ricette classiche e interessanti a base di champagne.
E il viaggiatore che approdava in quell’hotel, sapeva che venire accettato in quel bar significava non solo evitare di bere in solitudine, ma anche entrare a far parte di un circolo, di una piccola realtà sociale composta di “prosperi forestieri”, ma anche di un’elite cittadina aperta e vivace, dove poteva fare conoscenze, trovare eventuali clienti e appoggi per futuri affari.
Quei bar sono ancora oggi luoghi pieni di atmosfera e di fascino, soprattutto per chi ama il mondo dei cocktail, perciò se andate a New York non mancate di visitarli. Ma intanto eccovi due ricette classiche e interessanti a base di champagne.
Matilda
2 once Vodka profumata al mandarino
1 goccia di Triple Sec
1 arancia spremuta
1/2 oncia di Champagne
Scorzetta d’arancia
Nello Shaker versate la Vodka, il Triple Sec e il succo
d’arancia, aggiungete abbondante ghiaccio spezzettato. Shakerare bene,
aggiungere lo champagne e filtrare in una coppetta da cocktail. Guarnire con una
sottile buccia d’arancia.
(Nel menù anche il Matilda 21 : Vodka al mandarino, Cointreau, succo di limone fresco e succo d’arancia e Korbel Brut)
La ricetta di questo drink, prevede: Vodka Absolut e
Champagne Moet&Chandon, oppure al posto di quest’ultimo, un Korbel Brut
della California (o uno spumante italiano, suggeriamo noi), entrambe le
soluzioni sono preparate da sempre nel piccolo e lussuoso hotel “The
Algonquin” famoso per essere stato
per anni il punto d’incontro dell’elite letteraria Newyorkese, tanto che il suo
ristorante venne chiamato la “Tavola Rotonda”, ed è stato la culla della
rivista “The New Yorker”.

All’interno dell’hotel c’è una sfilza di servizi da
paralizzare gli indecisi, perchè l’Algonquin, malgrado i fasti e la grandeur
del passato è un hotel moderno che ha mantenuto intatti i riti e le buone
abitudini dell’epoca che fu così,
da mezzogiorno alle quattro del pomeriggio tè, cocktail e piccoli snack,
vengono serviti anche nei salotti della Lobby, dove un campanello d’ottone su
ogni tavolino, garantisce la piena attenzione del cameriere. Dopo c’è il Blue
Bar, tutto boiserie e cuoio, con i bozzetti di Al Hirschfeld alle pareti, luogo
perfetto per “scambiarsi idee e cocktail” e basta dare un’occhiata al menù per
rendersene conto.
The Old Cuban
(uno Champagne Mojito)
6 foglioline di menta
1 oncia di simple syrup (sciroppo di zucchero)
3/4 di oncia di succo di lime (fresco)
1 spruzzatina di Angostura Bitters
1 oncia e 1/2 di rum di qualità invecchiato
(di preferenza Bacardi 8 anni)
Champagne
Tre quarti di baccello di Vaniglia
In uno Shaker mettere le foglie di menta, lo sciroppo di
zucchero, il succo di Lime, e l’Angostura Bitters. Aggiungere il rum e ghiaccio
spezzettato in abbondanza. Shakerare bene e filtrare in un tumbler basso
ghiacciato. Finire con lo Champagne e guarnire con tre quarti di baccello di
vaniglia (uno intero sarebbe troppo lungo).



E a tutti coloro che ci seguono e che come noi amano il
mondo dei cocktail e apprezzano le storie che raccontiamo sui drink, i paesi da
cui provengono, i barman che li hanno creati, i bar, spesso mitici, dove si
possono gustare e dove li portiamo con i nostri itinerari Auguriamo una lieta serata di Capodanno
e Magnifico 2013!
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