martedì 11 settembre 2012

69 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica


BAR LEONE D’ORO e DISARONNO

Il “day after” alla Mostra del Cinema di Venezia è spesso una calda e sfolgorante giornata d’estate, proprio come quest’anno, e mentre l’atmosfera marina e balneare riprende il sopravvento, i critici, gli appassionati ed i protagonisti dell’ultimo atto del Festival si aggirano per il Lido con gli occhiali scuri, sonno e bagagli al seguito, pronti per imbarcarsi alla volta del proprio paese e il solito tra, tran. C’è giusto il tempo per un caffè e una brioche al Bar del Leone D’Oro, vera “zona cesarini” del festival, sorta di avamposto che domina il lungo tappeto rosso sul quale, sino a ieri sera, hanno sfilato le celebrità dirette alla Sala Grande e che oggi è un po’ pestucchiato e deserto. La gradinata davanti al Bar, adesso è vuota, ieri sera invece era stata presa d’assalto, tanto da sembrare un trampolino proteso verso i riflettori, brulicante di curiosi e di giornalisti che occhieggiavano gl’invitati alla serata sperando di verificare i pronostici prima dell’annuncio della Premiazione. “Pietà” di Kim Ki-duk , e poi “The Master” di Paul Thomas Anderson, “Bella Addormentata” ha sussurrato qualcuno nel buio, “No, no Ciprì di sicuro” . E “Après Mai?” “Olivier Assayas è bravo, ma in questo film  non è riuscito a prendere le distanze dal soggetto ”. Di colpo in quel rincorrersi di voci si è avuto l’impressione che il Festival si risolvesse in una manciata di film, che le tante ore passate al buio, in proiezioni, fossero scivolate via come la pioggia e i temporali di qualche giorno fa.
Quanti ne vedremo dei film della Mostra al cinema nelle nostre città? Quanto sarà apprezzato il palmares dal pubblico normale? Ma in fondo al cinema, non siamo tutti  “pubblico normale”? Al festival del cinema di Roma il premio del pubblico ha sempre coinciso con quello della giuria paludata. Non si parla di quel Festival lì, a Venezia. Zitto e non dire Müller!!! 
Voci e chiacchiere sentite ad una delle feste del dopo premiazione, quella più democratica, al DISARONNO, sorta di transatlantico bianco di fronte al Casinò e al Palazzo del Cinema, sulla spiaggia, che tutta la settimana ha ospitato i divi, le interviste, gli affamati ed assetati del festival e che ieri sera, con la musica e le acrobazie del Barman Mirko Scorteccia, che si esibiva nei cocktail e nella preparazione del “Venice Julep”, il suo long drink preferito, ha salutato i suoi “habitué” della 69 Edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

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